Officina delle Immagini

Fondazione Alinari per la Fotografia.

Archivio Alinari
I tre fratelli Alinari: Giuseppe, Leopoldo e Romualdo, 1860, Archivi Alinari, Firenze

Ritorna in vita il notissimo archivio fotografico Alinari, uno dei più grandi e famosi al mondo con un patrimonio che conta oltre cinque milioni di pezzi, tra fotografie, documenti, libri specializzati, attrezzature tecniche storiche, cui si sono aggiunte adesso quasi 260 mila immagini digitali.

Il suo nuovo nome sarà Fondazione Alinari per la Fotografia. FAF Toscana è il nuovo organismo fondato dalla Regione Toscana il 16 luglio 2020 a Firenze, per la sua conservazione, gestione e valorizzazione.

Un nuovo inizio dunque che segna il passaggio da una azienda privata a una istituzione pubblica; e, per gestire al meglio questo vasto patrimonio di beni fotografici, nel luglio del 2020, la Regione Toscana ha dato vita alla FAF Toscana – Fondazione Alinari per la Fotografia che, a metà febbraio 2021 si è presentata al pubblico, con il suo presidente, Giorgio van Straten, il suo direttore Claudia Baroncini e con una sede, Villa Fabbricotti, tra breve in grado di ospitare tutto l’archivio.

Le Origini
Archivio Alinari
Scorcio del cortile dello stabilimento fotografico Fratelli Alinari, a Firenze. Archivi Alinari.

La storia del patrimonio fotografico Alinari ha le sue origini a Firenze nel 1852 quando Leopoldo Alinari impianta a Firenze il suo primo laboratorio fotografico e dà vita assieme ai fratelli Giuseppe e Romualdo alla ditta F.lli Alinari.

Nel 1863 fa costruire in via Nazionale, poi Largo Alinari, il più antico stabilimento fotografico del mondo, il palazzo che per oltre 150 anni sarà la sede della ditta e dove si è formato per sedimentazioni il ricchissimo patrimonio fotografico giunto fino a noi, uno dei più grandi archivi fotografici esistenti.

Nel 1885 la F.lli Alinari apre una casa editrice e, agli inizi del Novecento, stringe importanti collaborazioni con la ditta fiorentina Brogi e la romana Anderson. Fotografa, in maniera sistematica, il patrimonio storico artistico e architettonico, le collezioni dei musei e il paesaggio del nostro paese, diffondendo la cultura e l’arte italiana in tutto il mondo.

A seguito della crisi innescata dalla Grande Guerra, nel 1920, la ditta passa di proprietà a una cordata di aristocratici toscani, guidata dal barone Ricasoli e nel 1957 ne diviene proprietario il senatore Vittorio Cini. Grazie alla sua lungimiranza sono acquisiti archivi fotografici di grande valore come Brogi, Anderson, Chauffourier e Fiorentini, arricchendo notevolmente il valore del patrimonio fotografico della ditta.

A metà degli anni Settanta la proprietà passa alla famiglia milanese Zevi e nel 1977 è allestita una grande mostra a Firenze, a Forte Belvedere, che ottiene un eccezionale successo, sia di pubblico sia di vendite di volumi e aprendo una fase in cui il patrimonio è valorizzato soprattutto per la sua funzione storica e documentaria.

Nel 1982 la proprietà passa alla famiglia triestina De Polo che, oltre a realizzare il Museo Nazionale Alinari della Fotografia, inaugura una nuova strategia: acquisire fondi fotografici in Italia e all'estero, procedendo, alla fine degli anni Novanta, alla loro digitalizzazione e vendita, in maniera analoga a ciò che avviene negli Stati Uniti con Getty e Corbis. I De Polo, creano una rete commerciale per la vendita di immagini digitali, proprie e di altri archivi, in tutto il mondo, e promuovono mostre per diffonderle.

Nel giugno 2018 la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana dichiara il patrimonio Alinari di notevole interesse storico (art.13 del Codice dei beni culturali e del paesaggio). La Regione approva la legge regionale n. 65 del 13 novembre 2019 con la quale riconosce l'eccezionale valore culturale del patrimonio Alinari e dispone di acquisirlo.

Archivio Alinari
Fratelli Alinari, Stamperia d'arte dello stabilimento fotografico di Via Nazionale, Firenze, 1910

A dicembre 2019 il MIBACT rinuncia al diritto di prelazione e la parte del patrimonio materiale Alinari, oltre cinque milioni di pezzi, soprattutto fotografie, è acquistato dalla Regione Toscana, che attiva procedure e azioni, per garantire la sua corretta conservazione e valorizzazione. Un'operazione di politica e investimento culturale di fondamentale importanza, che ha salvato questo archivio, unico al mondo per consistenza e valore, dalla dispersione e dallo smembramento, garantendo anche la sua futura fruibilità e accessibilità.

Nel febbraio 2020 nasce la Fondazione Alinari per la Fotografia Per gestire al meglio il patrimonio Alinari, garantirne la conservazione e valorizzazione, la Regione Toscana costituisce un comitato tecnico scientifico, formato da alte professionalità del settore, per il monitoraggio e l'aggiornamento del documento guida

Dopo un complesso lavoro di trasferimento dei materiali digitali ai server della Regione Toscana e la rinegoziazione dei contratti tra la FAF e gli archivi terzi, la F.lli Alinari I.D.E.A. spa cessa le sue attività e la FAF Toscana, a cui il patrimonio è conferito dalla Regione Toscana, entra nel pieno delle sue funzioni.

estratto dal sito della Fondazione Fondazione Alinari per la Fotografia

 

 



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