Mimmo Jodice

Mimmo Jodice

 

 

fotomostre

 

 

 

 

 
 

        
 
 
 

“Le mie fotografie non raccontano della realtà che le circondano perché azzerano la quotidianità. (…)

Sono attese. Sono tempi lunghi. Le immagini nascono prima nella mia mente  quindi  guardandole potete capire i miei pensieri (…)”.

 

Queste sono alcune frasi tratte dall’intervista in video  di Alice Maxia e Giampiero D’Angelo  nel quale il fotografo partenopeo racconta in modo semplice e amicale di sé, del suo rapporto con Napoli e della nascita di alcuni suoi lavori.

 

Ogni lavoro nasce da occasionali emozioni, ogni fotografia è il risultato di un incontro che determina in me un particolare stato d’animo. È come se le immagini di paesaggi, forme, materia, luce fossero predisposte per me lì, da sempre, ad aspettarmi’.

 

 

Mimmo Jodice lo scrive sul muro al Palazzo delle Esposizioni che gli dedica una mostra antologica, curata da Ida Gianelli e Daniela Lancioni, per celebrare i suoi cinquanta anni di attività come fotografo.

In mostra, circa 169 fotografie, scattate tra il 1964 e il 2009, tutte in bianco e nero e stampate per la maggior parte a mano dall’autore. Il video, se guardato con attenzione,  svela anche qualche segreto di stampa!

 

Il percorso della  mostra parte dalle prime immagini che appartengono al ciclo delle Sperimentazioni (1964-1978), esemplari unici, frutto di manipolazioni anche in camera oscura, che gli permettono tra l’altro di partecipare attivamente alla vita artistica della città, di sdoganare la fotografia perché originariamente lo scopo, come tutti sappiamo, è quello di documentare, salvare la realtà. Mimmo Jodice con queste elaborazioni inizia a proiettarla in una dimensione di avanguardia, a farla diventare realtà vera.  

Seguono le altre immagini suddivise in otto capitoli che  mostrano la sua evoluzione, il suo cammino.  

 

Le parole sfida e progetto appartengono a questo autore.  Parole che hanno un fascino tutto particolare perchè non si può fare un grande viaggio se non si riesce ad immaginare i luoghi che vogliamo visitare. La sua eccezionalità sta nel progetto che continuamente  rinnova e del quale  accetta la sfida in modo da costruire il futuro.

Napoli e i suoi percorsi: i napoletali, i vicoli, i panorami irreali di grandi città deserte, la mitologia con la sua voglia di apparire,  i paesaggi naturali,  fino ad arrivare  al mare dove tutto viene tolto senza creare un vuoto ma inserendo il silenzio. 

Silenzio che genera pace interiore.

 Maristella Campolunghi


Palazzo delle Esposizioni
Via Nazionale, 194 - 00184 Roma

8 aprile  11 luglio 2010