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Distanze ... di sicurezza Artisti
Innocenti, Manuela Alampi, Domenico Asmone, Marina Baciocchi, Anna Maria Baratto, Paolo Bielli, Gianpaolo Bonani, Sara Bonetti, Elena
Bonuglia, Maria Cecilia Camozzi, Antonietta Campilongo, Domenico Campisano, Maristella Campolunghi, Giuseppe Canali, Alessio Casale,
Antonella Catini, Anna Costantini, Giovanna Crescenzi, Paola de Santis, Fabrizio Del Monte, Anna Del Vecchio, Alessandro D’Ercole,
Viola Di Massimo, Fernando Falconi, Franco Ferrari, Lucilla Frangini Ballerini, Hugh Fulton, Marco Gerbi, Valentina Gerini, Andrea Giorgi, Mario Giuliani, Pier Maurizio Greco, Susan
KammererGaspare Lombardi, Lughia,Stefania Maciocci, Ugo Magnanti, Ferruccio Maierna, Gabriella Marchi, Gabriele Mazzara, Laura Migotto, Consuelo Mura, Sante Muro, Milena Nicosia, Lara Pacilio, Nadia
Perrotta, Simonetta Pizzarotti, Elettra Porfiri, Eliana Prosperi, Fernando Rea, Rodolfo Roschini, Serafino Rudari, Fiorella Saura, Piero Sensi, Franco Squadrelli, Giuseppe Tarantino, The Best in Art, Gloria Tranchida, Roberto Carlos Umpierrez, Silvia Vari, Daniela
Viglioglia.
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Apparteniamo ad un sistema che sempre più tutto seziona,
analizza, classifica, e a tutto si propone di offrire “giuste” risposte. Una società nella quale siamo noi stessi, in ogni nostra
specificità, ad essere oggetto di continua attenzione. Variamente catalogati in base a razza, sesso, costituzione, età e reddito, per noi
si aprono le porte ora di un recinto, ora di un altro. Ambiti in cui siamo “indotti a comportamenti e consumi che variano a seconda del
ruolo, dell’ora, del giorno o della stagione della nostra vita. Costrizioni queste proprie di ogni società “civile”. Regole
“asettiche” che talvolta non si addicono ad esseri globali, complessi, in evoluzione senza fine. Regole imposte, destinate a non esistere come tali soltanto
in una società formata da esseri sempre coscienti di sé e dei propri comportamenti, massimamente rispettosi della propria e dell’altrui
libertà, capaci di autogestirsi con equilibrio in una società dove la regola è interiore. Una società chiaramente utopica, resa però ancor più
lontana dalla pressoché totale disattenzione che la collettività presta all’essere umano nella sua interezza. Disattenzione di fronte alla quale il pensiero nostalgico
torna a quei portafoto calamitati che mai mancavano un tempo sul cruscotto metallico di ogni auto. “Non correre papà! Pensa a noi!” Un
messaggio che, in tempi in cui le poche donne alla guida venivano considerate un pericolo, sapeva ricondurti a responsabilità ampie senza
lasciarti da solo nello spoglio ruolo di “automobilista”. Con “Distanze di Sicurezza” è il mondo dell’arte ad
interrogarsi sul tema specifico della sicurezza stradale. La giusta distanza da chi ci precede, ma anche
dall’alcool, dalle droghe, dalle sigarette, dal telefonino, dalle musiche che trasformano l’auto in una assordante discoteca, dai miti
della Formula Uno, sono tutte prese di distanza da ciò che allontanandoci da noi stessi ci fa perdere la visione cosciente della realtà
che ci circonda, la sola di fronte alla quale abbiamo il dovere di mantenere la nostra individualità a difesa di noi stessi e degli altri. Dimenticata la categoria “temporanea” di conducente gli
artisti riportano così la propria riflessione sull’individuo tout court il quale, ora sulle proprie gambe ora su due o più ruote, resta
il solo ed unico titolare del sacrosanto diritto ad una vita certamente in movimento, ma, prima d’ogni altra cosa, a misura d’uomo. Giuseppe Salerno
Curatori: Antonietta Campilongo e Giuseppe Salerno Inaugurazione:
venerdì 4 aprile ore 19.00
Museo delle Auto della Polizia di Stato Via dell’Arcadia 20 4 aprile / 3 maggio 200
Museo
tel. 06/5141861
http://www.poliziadistato.it/pds/primapagina/museo_auto_polizia/index.htm
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