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Il
cimitero monumentale di Milano rivisitato dagli scatti del fotografo megarese
Mario Di Salvo alla ricerca dell’ immortalità dell’ anima da cogliere nei
segni lasciati sulle soglie dell’ estrema dimora in un luogo dalle
architetture eclettiche divenuto un modello dell’arte funeraria italiana.
(Salvatore Zito per Galleria Roma)
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Dal 13 al 23 giugno presso i locali di Galleria Roma in via Maestranza 110 a
Siracusa si terrà la mostra del fotografo Mario Di Salvo, autentico cultore
dell’immagine bidimensionale intesa come pura espressione di un’arte, quella
della fotografia, in eterno confronto con le arti convenzionali. Per questa
ennesima conferma che trascina la fotografia a piena forza nella sublime
spiritualità artistica Mario Di Salvo ha scelto, non per snobismo, un
territorio mai battuto dalle tempeste fotografiche e dalle grandinate devastanti
di scatti qualunque, il territorio delle estreme dimore, ossia quella parte
della terra dei vivi in cui ogni uomo lascia, per sempre, l’ultimo segno del
suo passaggio terreno.
Di Salvo spiega così il suo lavoro: “Decine e decine di opere fantastiche si
intrecciano all’ interno di un luogo dove la tristezza, la poesia, la fede, il
dolore e la muta rassegnazione si fondono l’ una con l’ altra fino a formare
un indivisibile amalgama, fatto di sentimenti colti nella loro quintessenza”.
Si può cogliere infatti da questo lavoro d’ artista, oltre all’ evidente
forza espressiva, il senso stesso di quest’ arte, difficilmente individuabile
tra i luoghi comuni che alla fotografia vengono solitamente attribuiti. La
fotografia muove le leve dell’ inconscio per mezzo dei propri autori con lo
stile e l’ efficacia che non vanno ricercati nell’ eccezionalità dei
soggetti ripresi ma, al contrario, vanno perseguiti nella quotidianità ripresa
dalla mente dell’artista straordinario.
Il cimitero monumentale di Milano è stato così il punto di partenza per un
percorso di tenera poesia e anche di emozionante ironia attraverso la
reinvenzione fotografica di un luogo già di per sé severo.
”Mi è piaciuto indagare su come lo scorrere del tempo, gli agenti atmosferici
o l’ azione dell’uomo, abbiamo in parte modificato il significato originario
delle architetture stesse. Il mio interesse si è focalizzato su come il
continuo interagire tra le pietre, l’ uomo e la natura abbia dato e continui a
dare vita a nuove, involontarie performances visive, ben lontane da ciò che gli
autori avevano immaginato al tempo della realizzazione delle opere”.
La prospettiva poetica di questo autore, apparentemente lontano da
coinvolgimenti emotivi , evolve piuttosto verso un itinerario immaginario dove
quel che più conta non sono solo i veri e propri soggetti, i luoghi o
“nonluoghi” ripresi, bensì la
loro natura di “segno” tra i segni, di medium tra i media.
Per i cultori della buona fotografia è certamente una mostra da non perdere.
Presentazione:
Salvatore
Zito
Luogo:
via Maestranza 110 Siracusa
Data:
13-23 giugno 2009
Inaugurazione:
13 giugno 2009
Organizzazione
e
Direzione
Artistica:
Corrado
Brancato
Addetto
Stampa: Amedeo
Incorra
www.galleriaroma.it
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