Io
già ti conoscevo, Tina Modotti,
il
tuo prezioso nome, la tua grazia,
l'esile,
dolcissima presenza,
molto
prima di vederti, d'incontrarti
in
una notte di guerra, o la mattino
nel
sole madrileno, in quei giorni
che
vedevano insorgere il Quinto Reggimento
germoglio
di una immensa spiga
che
s'apriva sui campi di battaglia.
Ti
ho visto appena. Ma fu abbastanza
per
ricordarti e capire ciò che eri:
l'umano
fervore delle tue fotografie
volti
malinconici del Messico, paesaggi,
quell'amore
negli occhi che fissavano ogni cosa.
Tu
sei viva fra tutti noi, non è giusto
pensarti
estranea a qualsiasi terra,
la
tua terra è l'aria che ci dona
la
fortunosa luce del tuo esempio.
e'
vero. Non sei morta. Tu non dormi
perchè
hai colto il fine che speravi.
Dammi
la mano, sorella, camminiamo insieme.
Oggi
tu stai parlando, qui. Vieni. Ascoltiamo.
|