Piccola
stanza di giocattoli
lembo
di terra isolato
nella mia infanzia
presso
di te ero la padrona
e
una discarica di rifiuti
appena fuori dalla porta.
Ma
le tende svolazzano
e
mi compiaccio ancora
con
un diadema di stagnola
dentro
lo specchio.
La
solitudine si fa toccare.
Era
la regina dei Caraibi
eppure
non s'era mai mossa di casa
un divano impeccabile
e cuscini di pizzo
giorni
mondani dai tacchi alti
pomeriggi
di uggiose vestaglie
una solitudine
dal pallore lunare
Nel
suo antro
appesa
a baci e balocchi
lontani
dice,
parlando di sè,
in
terza persona:
"E' come la Maga"
ma
nello specchio affiora
"Il
mio cuore è caldo
abbastanza per questi mari?"
C'è
una storia romantica
sul comodino
e
un'abat-jour dalla luce gialla.
"Uhm,
che bella atmosfera!"
e foto foto di amici
non più amici
salpati
ingabbiati
in precisi copioni.
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