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Le e-mails per il movimento futurista

 

Introduzione di Ossi@n 

 

 Poesia futurista di Tomaso Binga 

 

in continua evoluzione  

Salve, sono una ragazza che si sta interessando alla fotografia, ho visto il vostro sito ed è molto bello. Quest'anno a scuola abbiamo studiato il futurismo anche se devo dire che non ci hanno fatto capire molto, però quello che ho capito è che è stato il movimento culturale del fascismo. Il vostro sito mi è sembrato interessante, visto che mi piace la fotografia, mi interessa conoscere di più il futurismo e mi interessa anche la politica, vorrei capire cosa ne pensate voi, cosa mi dite? la fotografia ha fatto parte del futurismo in passato? Voi 41 che siete futuristi siete anche fascisti (questa cosa non mi è chiara)? Le due cose sono per forza collegate?
grazie mille per le risposte.

Ciao, Alessia.
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Ciao Alessia, grazie per i complimenti.

Per favore leggi la mia risposta in classe così anche le tue amiche potranno sapere....

 

Alessia prima precisazione: non siamo fascisti, né fascisti di ritorno, nel senso ideologico e politico del temine. 

 

Oggi è il 25 aprile e riconosciamo questa data come un valore assoluto della nostra  democrazia.

Il Futurismo pur essendo stato un movimento culturale importante è stato penalizzato nel suo aspetto migliore, quello creativo e dell’innovazione, dagli stretti legami politici col regime fascista.

 

Il Futurismo va inquadrato nell’ambito di un profondo rinnovamento delle arti, della letteratura, del senso del vivere e dei comportamenti. Siamo nel primo Novecento la strada imboccata dalla società europea e dall’Italia (seppure in ritardo) è quella dell’industrializzazione.

 

I Futuristi posero l’attenzione a questo cambiamento e con dichiarata simpatia, ma privi di un adeguato senso critico, celebrarono la nuova realtà: le macchine, i nuovi complessi industriali, le masse operaie, le città moderne, le metropoli, l’automobile, espressione quest’ultima del nuovo mito nascente della velocità. In Italia in quel periodo, nella produzione letteraria, erano presenti il “modello” dannunziano rivolto all’estetica e alla bellezza e la poetica intimistica dei Crepuscolari. In contrapposizione a queste correnti si schierarono una serie di artisti che guardavano maggiormente al rapporto con il mondo contemporaneo e ai suoi cambiamenti. Nell’economia il nuovo capitalismo e l’industrializzazione determinarono la nascita anche di una nuova etica e di un nuovo un comportamento basato sulla competitività e sull’aggressività. I proclami letterari di Martinetti furono la copertura ideologica al meccanismo dell’industria e del capitalismo.

 

L’equazione futurismo=fascismo non è corretta perché inizialmente nel movimento Futurista, dal punto di vista politico, c’erano posizioni diverse: quelle anarchiche, quelle anticlericali, quelle del sindacalismo rivoluzionario, le correnti che esaltavano le lotte proletarie, ma anche il nazionalismo e l’antisocialismo. Un coacervo di idee e di posizioni molto distinte e talvolta contrastanti tra loro.

 

Nella letteratura, grazie al proclama marinettiano fu  più semplice definire il movimento e la sua linea basata sul rifiuto dell’arte passata e delle tradizioni letterarie.

 

Purtroppo le idee legate al dinamismo e all’azione dell’uomo portarono anche verso l’esaltazione della guerra e verso l’interventismo. “Lo schiaffo e il pugno” della metafora letteraria di Martinetti divenne poi (col fascismo) una prassi politica, tanto che molti futuristi cedettero all’abbraccio mortifero del regime mussoliniano che utilizzò e strumentalizzò il velleitarismo della dottrina marinettiana.

 

Il Futurismo rappresentò lo spirito del tempo, si  prefiggeva di distruggere “il vecchio” ma non valutò quanti pericoli si annidassero nel “nuovo” e nell’alternativa. I futuristi sostenevano che le loro idee non riguardavano solo la letteratura, ma anche la politica, il comportamento, il nuovo senso del vivere. In sintesi il movimento esaltava: la velocità, il dinamismo, l’azione, la modernità, il mito della macchina e del progresso, insieme al disprezzo per la tradizione e l’accademismo. Il tutto a favore di un rinnovamento della società italiana e del superamento delle vecchie ideologie attraverso l´impiego massiccio e bulimico dei vari  manifesti (il Manifesto dei pittori Futuristi, il Manifesto dei Musicisti Futuristi, Il Manifesto della Scultura Futurista, il Manifesto della Donna Futurista etc…) 

 

Dal romanzo al teatro, dalla poesia alla danza, dalla fotografia all’architettura, dal cinema alla moda, dalla radio al design, dalla tipografia alla musica, dalla cucina alla politica, al concetto di donna e di amore, i Futuristi portarono avanti una sorta  di militarizzazione della parola usata come proclama e dichiarazione di guerra contro un mondo “parassita” e “statico” .

 

Ma le loro intenzioni come la Storia dimostrerà, vennero deluse dai fatti. Come dice  Salvatore Guglielmino, un grandissimo storico della letteratura italiana, in “Guida al Novecento” , i Futuristi da incendiari divennero pompieri, da rivoluzionari si prostrarono al fascismo, da distruttori dell’Accademia divennero membri e servitori di una nuova Accademia, quella fascista.

 

Spero di aver chiarito in parte i tuoi dubbi. Cordiali saluti. Ossi@n