Officina delle immagini retrocover

Il gusto delle more

di  Maristella Campolunghi 

 
 

          retrocover

Il più bello dei nostri giorni

non l'abbiamo ancora vissuto

questo attendo

un po' mi sorprendo

di non voler sfiorare il tuo piede

per accelerare l'incontro

 

 

 

Nel settore della fotografia c’è un grande fermento: 

il digitale o l’analogico?

Si cerca rapidamente una nuova identità, perché non è la domanda (quale sistema usare?) a scuotere il nostro equilibrio, ma è il ritmo.

Il mondo corre, corre, va avanti.

Tutti siamo storditi: dai produttori ai venditori, dai fotografi ai semplici turisti della domenica.

La tecnologia impone cambiamenti che potrebbero non interessarci: siamo passati rapidamente da una fotografia all’albume ad immagini scattate con un telefono, la cui trasmissione è effettuata alla velocità della luce.

Di pari passo a questo ultimo rapido scambio di informazioni si crea un impoverimento dell’esperienza, di quello a cui la visione rimanda poichè i nostri occhi ricevono una overdose di immagini e ne vengono soffocati; di conseguenza ciò che dovrebbe essere l’essenza, l’emozione, il significato si perde in una visione rapida e distratta.

E allora?

Fermiamoci.

Il potere che l’oggetto-fotografia ci permette di rivivere non perdiamolo.

Rinnoviamo, in un attimo d’osservazione in più, quello che il tempo o lo spazio, la realtà o l’illusione, la rapidità o la lentezza, l’intuito o l’analisi, sono stati “catturati” in una frazione di secondo, nello spazio di un fotogramma, e vedremo tante altre nuove storie.

 

Se chiodo schiaccia chiodo

mi serve un altro chiodo

ma non posso andare a Kioto

per prendere un chiodo.

 

Mi serve un altro cuore

sono senza amore

ma al gusto delle more

non rinuncio per amore


- poesie di Sofia Bruma -